Chiesa parrocchiale di San Pancrazio

LA PARROCCHIALE DI MONTANER

Chiesa parrocchiale di Montaner
Chiesa parrocchiale di Montaner

La parrocchiale di Montaner è dedicata a S. Pancrazio, il giovinetto romano morto martire a soli quindici anni sotto Diocleziano per non aver voluto abiurare la fede cristiana a cui era stato convertito da papa Cornelio.
La sua immagine, dipinta nel 1892 da Antonio Dal Favero di Ceneda (1842-1908), compare nella parte superiore della pala dell’altare maggiore, vestito di una semplice tunica e ritto in piedi nell’arena del Colosseo dove, secondo la legenda, sarebbe stato lasciato in balia delle bestie feroci.
Nella parte inferiore fanno bella mostra di sé a sinistra S. Rocco, additante la piaga sulla gamba e, a destra, S. Apollonia in atteggiamento dimesso nel porgere l’attributo della tenaglia con il dente, oltre alla palma del martirio, mentre un cherubino gioca accanto con una ghirlanda di fiori.
La firma del pittore è stata vergata a chiare lettere nell’angolo in basso a destra, accanto alla data 1892, che è anche l’anno in cui la chiesa, iniziata nel 1872, portata a termine nel 1891, è stata consacrata dal vescovo Sigismondo Brandolini-Rota.
Nel 1888 il pittore veneto Noè Bordignon (1841-1920), autore anche della “Gloria di S. Antonio da Padova” (1901) affrescata nel soffitto dell’ arcipretale di Sarmede, aveva dipinto il vasto affresco che ne decora il soffitto con il tema del “Primato di Pietro” (“Pasce oves meas”).
La scena è tratta dall’epilogo del Vangelo di S. Giovanni secondo cui il Cristo risorto è apparso sulla sponda del lago di Tiberiade ad alcuni apostoli tra cui Pietro, al quale il Maestro, in piedi davanti a lui a braccia aperte, rivolge il solenne invito: “Pasce oves meas”, ossia di pascere le sue pecorelle, investendolo con ciò della missione di reggere in nome suo la Chiesa.
In effetti, tra i due protagonisti in primo piano si intravvedono, ai loro piedi, delle pecorelle, mentre ai lati assistono in atteggiamento di stupore gli altri apostoli; i quali, per la verità, avevano motivo di stupirsi essendo appena stati testimoni di una pesca miracolosa, su invito dello stesso Signore.
In primo piano a destra, sotto l’apostolo seduto in atto di trattenere la barca presso la riva, si vede pure il “fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane”, come dettagliatamente descritto nel testo evangelico.
La firma del Bordignon si può leggere accanto alla data 1888 alla base della composizione, sul lato sinistro.

S. Eliseo
Statua di S. Eliseo

Nel corso di questo secolo, grazie al buon gusto della popolazione del luogo, la chiesa è stata abbellita con altre opere di rilievo: per non parlare delle due statue di pietra nobile con i profeti Elia ed Eliseo ispirate alle statue in legno con gli apostoli della cattedrale a Ceneda dei Ghirlanduzzi, nonché delle altre due con i SS. Pietro e Paolo, addossate all’arco trionfale, collocate dalla Ditta Breda-Raccanelli nel 1928, basterebbe ricordare i due grandi quadri del coro dipinti da Vittorio Casagrande (1883-1973) nel 1936 raffiguranti la “Moltiplicazione dei pani e dei pesci” e “Gesù e i pargoli”, sulla base di schemi compositivi che bene si adattano alla fruizione del culto pubblico, dato il loro intento eminentemente didascalico.
Di un certo interesse anche le quattordici stazioni della Via Crucis, riprodotte oleograficamente da incisioni settecentesche uscite a Venezia dalla calcografia del tedesco Giuseppe Wagner e tratte a loro volta da originali su tela di esponenti della pittura veneta del Settecento, custoditi a Venezia nella chiesa di S. Maria del Giglio.
Una serie analoga si trova nell’arcipretale di Fregona, mentre due serie di incisioni settecentesche si trovano a Vittorio Veneto, nella chiesetta del Castello di S. Martino, e a Colle Umberto, nella chiesa di S. Sebastiano (di un certo interesse quest’ultima perché acquarellata).

Vittorio Casagrande - La moltiplicazione dei pani e dei pesci
Vittorio Casagrande - La moltiplicazione dei pani e dei pesci

 

Vittorio Casagrande - Sinite parvulos
Vittorio Casagrande - Sinite parvulos

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